Cucino di te

Cucino di Te, è un servizio di personal chef a domicilio che unisce il giornalismo, la cucina e il vino

  • Quale è la storia di Cucino di te, come nasce questa tua passione?

Sono nato a Mariano Comense – spiega il fondatore della ditta Giorgio Giorgetti –  in provincia di Como, nel 1961. In tutta la mia vita ho avuto una sola, esclusiva passione: il giornalismo. Da quando sono diventato professionista nel 1997, ho diretto, collaborato e contribuito alla creazione di numerose riviste e giornali nazionali. Così, mi sono ritrovato a sorprendere tutti quando, nel 2015, ho lasciato la tastiera del computer per dedicarmi anima e corpo a un progetto che, almeno all’apparenza, non aveva nulla a che vedere con la stampa: Cucino di Te.

Solo la lunga confidenza con la pratica dell’intervista mi ha dato la possibilità di escogitare un modo per realizzare menù davvero personali. Per questo mi chiamo Cucino DI te e non solo DA te: perché la cucina è un modo diverso per raccontare di te, per eseguire un tuo ritratto esclusivo con cibi e bevande e presentarlo ai tuoi ospiti.

La cucina mi ha incuriosito fin da piccolo quando, a bocca aperta, guardavo mia madre che tirava la sfoglia per la pasta. La classica storia d’amore nata tra farina, uova, sale e matterello, insomma! Poi ho proseguito per conto mio, seguendo corsi, facendo stage in vari ristoranti, grazie ancora all’aiuto della Fippc, la Federazione Italiana Professional Personal Chef, scoprendo che cucinare fa rima con tanti altri verbi: svelare, studiare, confrontare, parlare, intervistare, ma soprattutto amare. L’amore è per la gente e per il territorio: perché non si cucina senza affetto e non si cucina astraendosi dal luogo in cui si vive o in cui si è nati e cresciuti. Le radici hanno un senso, perché ancorano alla fonte della personalità, ossia ai ricordi.

Cucino di Te nasce nel 2015 e propone subito un progetto di personal chef a domicilio che, ancor oggi, nonostante le tante imitazioni sorte negli ultimi anni, resta l’unico e originale: costruire un menù unico e irripetibile per ciascun cliente, attraverso l’analisi del suo profilo gustativo. Per creare e perfezionare questo metodo ci sono volute tutte le mie anime: quella del giornalista, quella del cuoco e quella del sommelier.

  • Dove sei ubicato?

Abito e lavoro in provincia di Varese, ma mi muovo senza problemi non solo nel circondario, ma anche nelle zone limitrofe: Como, Lecco, Monza e Brianza, Verbano-Cusio-Ossola e nel Canton Ticino della vicina Svizzera.

  • Chi sono i tuoi clienti, a chi ti rivolgi?

Ho una clientela davvero trasversale, sia per età, sia per interessi e posizione sociale. Credo che il tratto che però accomuna tutti sia la curiosità. La curiosità soprattutto verso i propri gusti, i propri desideri. Il mio cliente, insomma, deve essere disposto a percorrere insieme a me un vero viaggio alla scoperta di sé stesso, per aiutarmi a tracciare il suo ritratto in una cena, in un evento, in un’esperienza. Più il cliente partecipa, più il menù sarà davvero unico e irripetibile, poiché caratterizzato dalla sua personalità.

  • Quali sono i menù che proponi?

Non esistono menù di partenza, ossia proposte fisse da presentare sempre identiche a qualsiasi cliente. C’è invece un piccolo test, che propongo in prima battuta per cominciare a conoscerci. Poche, semplici domande che però mi danno un’idea dei gusti e dei desideri di chi vuol provare un’esperienza unica. Partendo da qui costruisco una serie di proposte, che saranno vagliate una per una, fino a comporre il menù ideale per l’occasione.

Oltre a questo, ho anche composto alcuni menù veri e propri, ma solo per quei clienti che preferiscono ricevere un’assistenza “chiavi in mano”, magari perché non hanno tempo o voglia di creare qualcosa di esclusivo solo per loro. Finora, però, queste proposte restano soltanto marginali e offerte in situazioni… di vera emergenza!

  • Come si svolge una giornata da Cucino di te?

Una giornata lavorativa è scandita da operazioni molto semplici. Una volta che il menù è stato creato, faccio la spesa e comincio le preparazioni, soprattutto cominciando da quelle che non possono essere cucinate al momento a casa del cliente. Il pane, per esempio. Il mio cestino del pane prevede almeno 3-4 tipi di lievitati diversi: sarebbe impossibile realizzarli tutti la sera stessa della cena! Poi la pasta fatta in casa, se la ricetta lo richiede. Ogni preparazione è abbattuta e conservata rispettando la catena del freddo, anche e soprattutto nel trasporto. Infine, si parte per la casa del cliente! Di solito, a meno che non ci siano preparazioni molto complesse, mi basta arrivare un’ora prima del momento in cui si desidera sedersi a tavola o cominciare un buffet.

Non nego, però, che la parte più bella e stimolante resta sempre quella del dialogo con il cliente. Adoro le persone che parlano di loro stesse, che si mettono davvero in gioco, che vivono quest’esperienza per quello che davvero è: un momento di scoperta e di arricchimento personale, non soltanto dei buoni piatti tra le quattro mura di casa.

  • Sei solito collaborare anche per eventi privati, matrimoni, cene aziendali?

Sì, certo. Anzi, diciamo pure che lavoro quasi esclusivamente per questi eventi, oltre naturalmente ai pranzi e alle cene in famiglia. Le feste, come cresime, battesimi e comunioni, oppure i matrimoni e – paradossalmente – le cene aziendali, sono molto più personalizzabili di quanto si creda! Il cliente prova una grande soddisfazione quando si accorge di aver lasciato la sua impronta in eventi che di solito si subiscono o sono vissuti come una necessità. La maggior parte dei clienti, infatti, si preoccupa spesso solo di due cose: il budget più vantaggioso e il miglior risultato con la minor perdita di tempo. Capire che persino una cena aziendale può diventare qualcosa che rispecchia il brand della ditta o la personalità di chi la organizza, è spesso una gioia inaspettata.

  • Quale è una tua ricetta particolare?

Senza avere dei menù fissi, non ho neppure ricette particolari che possono essere considerate cavalli di battaglia. Sono un cuoco curioso e amo scoprire sapori e accostamenti inconsueti: per questo tra i miei chef di riferimento ho anche molti stranieri, non soltanto eccellenze italiane. Più che ricette vere e proprie, quindi, mi piace indirizzare i clienti verso la scoperta delle materie prime. A mio avviso, nulla è più importante della qualità degli ingredienti: meglio scegliere una portata in meno che rinunciare alla qualità. Alla fine, i nostri ospiti ricorderanno proprio questo e nient’altro.

Cucino di Te di Giorgio Giorgetti, Piazza Alessandro Manzoni 1, 21050 Cantello (VA)

INFO:

www.cucinodite.it

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