Conventino di Mentana

  • Quale è la storia de Il Conventino di Mentana?

Carloleone De Vecchis spiega: il conventino di Mentana è stato costruito tra il 1590 e il 1610 da Michele Peretti, nipote del Papa Sisto V e signore di Mentana, per affidarlo ai Frati cappuccini, i quali dopo pochi anni lo abbandonano, sembra per problemi di umidità e insalubrità dell’aria.

Diventa quindi residenza di caccia dei Borghese, e tale rimane per moltissimi decenni, tra l’altro è teatro della battaglia di Mentana del 1867, tra i soldati francesi che difendevano il Papa, e i garibaldini, che soccombono.

Nel 1963, viene acquistato da mio padre, Prof. De Vecchis, che vede in quell’edificio ruderizzato e totalmente in rovina, chissà quale bellezza e potenziale, sarà stato il parco circostante e la chiesa ormai sconsacrata e in rovina, il fascino del decadente in un’atmosfera rustica e molto autentica.

Esempio di architettura povera, francescana, nel corso degli anni si procede ad una serie di interventi di arresto del degrado, di restauro e preservazione dell’edificio, fino alla decisione di ricostruire il tetto della chiesa crollato 100 anni prima con il terremoto, ed il contestuale inizio della start up come events&weddings location, circa ormai 8 anni fa.

È la nascita dello stile Conventino, un concept che abbina antico e contemporaneo, storia e innovazione, rustico e industriale.

L’intervento è curato dall’architetto romano Paolo Martellotti, museografo e scultore, sempre di concerto con il sottoscritto. L’idea è quella di creare una location originale, con una identità molto forte, diversa, unconventional, che abbia un pubblico abbastanza targettizzato, sebbene variegato.

Ritengo infatti che sia molto più importante e vincente, piacere molto ad alcune persone, piuttosto che abbastanza a tutte.

Ecco il perché della scelta di inserire la street art e chiamare Lex&Sten a decorare una parete della chiesa, oggi riconvertita nella sala principale

  • Dove siete ubicati?

Oggi il Conventino è una dimora storica, alle porte di Roma, meno di 20 chilometri sulla via nomentana, che lavora principalmente sul mercato del weddding, sia italiano che straniero, grazie anche alla possibilità di celebrare il rito civile legale in loco, avendo la casa comunale sulla location, e potendo inoltre accogliere gli sposi e gli invitati più stretti negli appartamenti che insistono nella dimora, dislocati a piano terra e primo piano. Naturalmente è possibile realizzare il “getting ready” prima del rito con servizio fotografico.

  • Quali eventi organizzate? E cosa propone la vostra cucina?

Parlando del food&beverage, abbiamo stretto delle ottime sinergie con Banqueting&Catering di Roma, che ci consentono di costruire e progettare ogni evento secondo un’ottica di personalizzazione, sulle esigenze e richieste degli sposi, naturalmente proponendo una cucina espressa, di alta qualità, ed una grande scelta di allestimenti, tovagliati, stili, oltre che pietanze. In particolare abbiamo il privilegio di essere main partners di Cherubini servizi, e di Le Voila’ Banquetin&catering, due aziende prime della scena romana e per standard, tipologia di clienti, e per storia e servizi offerti.

Veramente un plus importante, per posizionare la location su un segmento di mercato medioalto, come è giusto che sia.

  • Sul vostro sito è possibile leggere informazioni sulla “La Falegnameria”, di che cosa si tratta?

Si tratta di un edificio che dialoga con il giardino e lo spazio esterno circostanze.

La Falegnameria è un progetto di rigenerazione urbana di un capannone industriale che abbiamo sviluppato insieme a Beata Labuhn, architetta polacca con sede ad Oslo. In esso siamo riusciti a dare vita ad una strategia di ristrutturazione guidata da tre idee principali: creare di dialogo tra edificio e giardino circostante; accentuare il carattere storico e industriale dell’edificio e riutilizzare di elementi storici in legno trovati nell’edificio come le porte, gli infissi e le assi di legno. Inoltre è presente un sofisticato piano di illuminazione caratterizzato da accenti di luce soffusa in maniera quasi nordica che si estende fino al giardino. E anche i bagni sono una piacevole sorpresa.

 La Falegnameria è ecosostenibile, un fatto che è ulteriormente rafforzato dalla combinazione di diversi tipi di risorse energetiche come i pannelli solari sul tetto, termocamino a legna e fotovoltaico. L’azienda che fornisce gli impianti si chiama Invent. Infine, dopo aver collegato la falegnameria con terrazzo scalato al giardino degli ulivi ed integrando vari alberi esistenti nel terrazzo, siamo ora lavorando per portare anche il giardino all’interno dell’edificio.

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